Il cadmio (Cd) è un metallo pesante che influisce sulla salute umana sia attraverso l’esposizione ambientale che professionale. È dimostrato che il Cd si accumula in diversi organi ed è cancerogeno per l’uomo.
In vivo, il Cd imita l’effetto degli estrogeni nell’utero e nella ghiandola mammaria. Nelle linee cellulari di cancro al seno estrogeno-responsive, il Cd stimola la proliferazione e può anche attivare il recettore degli estrogeni indipendentemente dall’estradiolo. La capacità di questo metalloestrogeno di aumentare l’espressione genica nelle cellule MCF7 è bloccata dagli anti-estrogeni, suggerendo che l’attività di questi composti è mediata da ER alfa.
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di verificare se la melatonina inibisce la proliferazione indotta da Cd nelle cellule MCF7 e di studiare se la melatonina inibisce specificamente la transattivazione ER alfa indotta da Cd. Abbiamo dimostrato che la melatonina impedisce la crescita indotta da Cd delle cellule di cancro al seno MCF7 sincronizzate. In esperimenti di trasfezione transitoria, abbiamo dimostrato che sia la trascrizione mediata da ER alfa che quella mediata da ER beta sono stimolate da Cd.
La melatonina è un inibitore specifico della trascrizione mediata da ER alfa indotta da Cd in entrambi i promotori contenenti elementi di risposta agli estrogeni (ERE) e AP1, mentre la trascrizione mediata da ER beta non è inibita dall’indolo pineale. Inoltre, il mutante ER alfa-(K302G, K303G), incapace di legare la calmodulina, è attivato da Cd ma diventa insensibile al trattamento con melatonina.
Questi risultati hanno dimostrato che la melatonina inibisce la crescita delle cellule MCF7 indotta da Cd e abolisce l’effetto stimolante del metallo pesante nelle cellule che esprimono ER alfa in entrambi i siti ERE-luc e AP1-luc. Da questi esperimenti si può dedurre che la melatonina regola la trascrizione indotta da Cd in entrambe le vie ERE e AP1. Questi risultati rafforzano anche l’ipotesi delle proprietà anti-estrogeniche della melatonina come strumento prezioso nelle terapie del cancro al seno.